Virus della leucemia felina

Il virus della leucemia felina (FeLV) è un retrovirus che infetta i gatti. In qualità di retrovirus, la FeLV è trasmessa come virus RNA ma l'RNA viene trascritto in modo inverso in DNA. I retrovirus contraddicono il dogma centrale della biologia molecolare. La FeLV è solitamente trasmessa tra gatti infetti quando è implicato il trasferimento di saliva o di secrezioni nasali. Se non viene sconfitto dal sistema immunitario dell'animale, il virus può essere letale. La malattia causata da questo virus è una forma di cancro delle cellule del sangue chiamate linfociti (un tipo di leucemia).

Indice 

1 Segni e sintomi

2 Trasmissione

3 Trattamento approvato in Europa

4 Altri trattamenti

5 Voci correlate

Segni e sintomi

 

I segni e sintomi d'infezione da virus della leucemia felina sono alquanto vari e comprendono anoressia, cattivo stato del mantello, infezioni della pelle, della vescica e del tratto respiratorio, malattia orale, convulsioni, linfoadenopatia (linfonodi ingrossati), lesioni della pelle, affaticamento, febbre, perdita di peso, stomatite, gengivite, evitamento della cassetta dei bisogni, pancitopenia, scarsa igiene, malattie batteriche e virali ricorrenti, anemia, diarrea e ittero.

 

Trasmissione

 

I gatti infettati da FeLV possono fungere da fonti di infezione. I gatti si passano il virus tra loro attraverso la saliva e lo stretto contatto, mordendo altri gatti, attraverso una cassetta dei bisogni o ciotola del cibo usata da un gatto infetto (occorrenza rara) e attraverso il latte durante l'allattamento. La trasmissione può avvenire anche da una madre infetta ai suoi cuccioli, prima della nascita o durante l'allattamento.

Inizialmente si riteneva che potesse sopravvivere solo 2 ore in un ambiente secco, e circa 48 ore in un ambiente umido (quale una cassetta dei bisogni) un nuovo articolo pubblicato da veterinari di Cornell (http://www.vet.cornell.edu/FHC/news/) intitolato "Il virus della FeLV può sopravvivere nell'ambiente?" paragonava la FeLV all'HIV . In assenza di studi significativi sulla sopravvivenza del virus FeLV nell'ambiente, può essere sensato essere prudenti quando si ipotizza che la sopravvivenza del virus FeLV nell'ambiente sia così breve (da 2 ore a 2 giorni).

La FeLV causa immunosoppressione nei gatti domestici, ed esistono anche prove dell'esistenza del virus anche in popolazioni di mammiferi di maggiori dimensioni (p.es. lince, scimmia e leone). Prove epidemiologiche schiaccianti suggeriscono che la FeLV non sia trasmissibile agli esseri umani o ai cani. Questa affermazione si basa sul fatto che circa un cane domestico su 5 vive con un gatto, e tutti i gatti domestici vivono con esseri umani (ben 60 milioni di gatti domestici negli USA). E' specifico della specie e non infetta altri animali, quali cani (in effetti, apparentemente non esiste una versione canina di questa malattia).

Circa lo 0.5% dei gatti domestici è persistentemente infetto da FeLV, ma molti più gatti domestici (>35%) hanno anticorpi IgG specifici che indicano una precedente esposizione e successivo sviluppo di immunità invece dell'infezione. La trasmissione della FeLV avviene principalmente attraverso la saliva e comportamenti sociali, quali la condivisione di ciotole per il cibo e la pulizia reciproca (distinto dalla lotta e i morsi).

C'è una forte evidenza che i cuccioli al di sotto dei 4 mesi di età siano suscettibili all'infezione, ma entro gli 8 mesi sono resistenti - dunque è una buona idea tenere i giovani cuccioli all'interno, dove l'esposizione al virus è minima o inesistente, fino agli 8 mesi di età circa.

I cuccioli possono nascere con la malattia, avendola contratta dalla madre in utero. L'infezione è molto maggiore nei gatti di città, randagi o di proprietà, che nei gatti di campagna: ciò è dovuto interamente alla quantità di contatti che i gatti hanno l'uno con l'altro.

La malattia ha un ampio spettro di effetti. Il gatto può combattere l'infezione e diventare totalmente immune, può diventare un portatore sano che non si ammala mai lui stesso ma può infettare altri gatti, un caso intermedio in cui il gatto ha un sistema immunitario compromesso [senza fonte].

Esistono quattro sottogruppi di FeLV: A; B; C e T, ma solo il sottogruppo A è trasmissibile tra gatti. Gli altri sottogruppi sorgono de novo e come risultati di ricombinazione con una sequenza felina di DNA endogena. Quindi, c'è un'ottima evidenza che questo virus sia piuttosto antico e possa essersi evoluto più di una volta negli ultimi 10.000.000 di anni.

I sottogruppi sono definiti sulla base dell'interferenza virale e serie di ospiti in vitro. Le differenze sono dovute al polimorfismo nella busta glicoproteina gp70, il livello più alto di divergenza trovandosi nella regione della gp70 che si pensa interagisca con il recettore cellulare. In una cellula infetta, si ritiene che la gp70 blocchi i recettori virali, evitando così l'ulteriore infezione da parte dello stesso sottogruppo.

Trattamento approvato in Europa[modifica | modifica sorgente]

 

L'interferone-ω (omega) è venduto in Europa almeno con il nome di Virbagen Omega ed è prodotta da Virbac. Quando utilizzato nel trattamento di gatti infettati con la FeLV in stadi clinici non terminali (a un'età superiore alle 9 settimane) si sono registrati sostanziali miglioramenti nel tasso di mortalità: in gatti non anemici il tasso di mortalità del 50% fu ridotto di circa il 20% in seguito al trattamento [senza fonte].

Il dosaggio è in proporzione al peso corporeo.

Il farmaco è piuttosto costoso, ma viene coperto dalla maggior parte delle assicurazioni per animali domestici.

Altri trattamenti[modifica | modifica sorgente]

 

Gli unici trattamenti approvati per la leucemia felina sono interferone omega in Europa e l'immunomodulatore di linfociti-cellule T negli Stati Uniti, ma si stanno indagando altri trattamenti da parte di vari gruppi di ricerca, compreso Animal Health Consulting, LLC.